Kore pudica e Kore orgiastica: le due ragazze di Hades
Tutti al MArRC, per la seconda delle meravigliose Notti d’Estate 2019, sulla spettacolare terrazza sullo Stretto, sabato 6 luglio, alle ore 21.00, in compagnia della studiosa Flavia Zisa, docente di Archeologia Classica all’Università degli Studi “Kore” di Enna, per ascoltare il racconto “mitico” di “Kore pudica e Kore orgiastica: le due ragazze di Hades”.
La conferenza, per i Grandi Incontri al MArRC, è in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria.
Zisa vanta un curriculum importante. Tra l’altro, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Aidone per avere curato la trattativa con il Paul Getty Museum per la restituzione della Venere di Morgantina.
La studiosa guiderà un percorso di ricerca iconografica alla scoperta della “vera storia” di Kore-Persefone, del rapimento di Ade e del loro amore, in un tentativo di risposta “scientifica” alla domanda: fu un rapimento violento o una “fuga” d’amore? L’archeologa presenterà i risultati di una ricerca, in particolare sui materiali ritrovati nell’area dell’antica Locri. La tradizione della narrazione figurata del rapimento di Kore da parte di Hades, secondo Zisa, ha subito nei secoli una rielaborazione, finché, in un momento storico preciso – individuato nella fine del IV secolo a.C. – non fu compiuta una scelta che s’impose nel tempo fino a sostituire l’immagine precedente. Prevalse, cioè, il racconto del ratto violento, nella raffigurazione di Kore nuda, sottratta contro voglia al mondo terreno, e quindi, la Kore orgiastica, invece che dell’amore consensuale. La figura di Kore “pudica”, consenziente al rapporto con il Signore degli Inferi, verrà cristallizzato in una singola scena, fino a ridursi a una sola icona, splendida e scenografica. Così, secondo la studiosa, la Kore “orgiastica” risulterà vincente rispetto a una dimensione culturale in origine molto più complessa e articolata.
«Sono felice di poter presentare i miei studi al Museo di Reggio Calabria. La mia idea su come cambia la figura di Kore-Persefone nel mito antico e nell’iconografia è il risultato di una ricerca condotta sui documenti e sui materiali archeologici in gran parte ritrovati a Locri e parte della collezione del MArRC», afferma Flavia Zisa. «La figura di questa ragazza-dea è cambiata molto nella storia dell’arte. La più conosciuta è quella “berniana” del ratto di Persefone, nella narrazione del suo rapimento in un atto improvviso di Hades. I reperti custoditi al Museo archeologico reggino raffigurano Kore vestita e ci raccontano un’altra storia: fu piuttosto una “fuitina d’amore”, per usare un’espressione siciliana, la ragazza era “consenziente”».
Con le aperture straordinarie del giovedì e del sabato, dalle 20.00 alle 23.00, il biglietto d’ingresso al Museo costa solo 3 euro, permettendo di partecipare anche agli eventi in terrazza, senza alcun sovrapprezzo.