L’ultimo sogno dello scopritore di Troia – Heinrich Schliemann e l’Italia (1858 – 1890)
Il tedesco Heinrich Schliemann, tra i pionieri dell’archeologia, è noto per essere stato, negli anni Settanta dell’Ottocento, lo scopritore della mitica Troia e del tesoro di Priamo, fino ad allora considerati figure letterarie e creature della fantasia. Fu, invece, soprattutto, il primo vero divulgatore scientifico, come dichiara l’archeologo Massimo Cultraro, primo ricercatore all’Istituto per i Beni Archeologici del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Catania, autore del libro “L’ultimo sogno dello scopritore di Troia – Heinrich Schliemann e l’Italia (1858 – 1890)”, che sarà presentato al MArRC giovedì 10 gennaio, alle ore 17.30 in Sala Conferenze.
Con l’autore, interverranno: il direttore del MArRC Carmelo Malacrino e il console del Touring Club di Reggio Calabria Domenico Cappellano.
Il libro indaga in forma narrativa la rete di rapporti di Schliemann con l’Italia, in particolare negli anni che seguono all’Unità. «Benché famoso per le sue scoperte in Grecia e Turchia, non era soltanto un esploratore. Prima di pubblicare i suoi lavori in riviste scientifiche, si preoccupava di farle conoscere a un ampio pubblico. Era consapevole che diffondere le sue scoperte gli avrebbe acquistato credito presso la comunità accademica. E ciò anche grazie al fatto che non era un archeologo professionista e per la sua esperienza come giornalista», spiega Cultraro. «Nel corso dei suoi viaggi presenta un interessante spaccato della Penisola e della Sicilia in quel tempo, con lo sguardo dell’antropologo».