Philía (“Amicizia”). Dal 6 febbraio al 22 marzo 2020
Continua intensa, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, l’attività di valorizzazione del patrimonio culturale calabrese, anche attraverso l’organizzazione di esposizioni temporanee.
Giovedì 6 febbraio 2020, alle ore 17.30, sarà inaugurata la mostra “Philía. Restauri sostenuti dai privati con l’Art Bonus”, nel magnifico spazio di Piazza Paolo Orsi, curata dal direttore Carmelo Malacrino.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 22 marzo 2020.
Tanti reperti della collezione museale saranno presentati per la prima volta al pubblico dopo il loro restauro finanziato con il contributo delle erogazioni liberali di imprese, aziende, persone fisiche ed enti non commerciali per la protezione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio archeologico museale, usufruendo dei benefici fiscali previsti nel D. L. n. 83/2014 convertito in Legge n. 106/2014, noti come Art Bonus.
Saranno esposti: il busto di statua marmorea di Ercole (utilizzato nel dettaglio per la comunicazione visiva), di età imperiale, raffigurante il semi-dio nella sua nudità eroica con addosso una pelle di leone, le braccia dietro la schiena e una clava appoggiata al braccio destro; il bellissimo mosaico a tessere bianche e nere, anch’esso di età imperiale, con motivi a pelta contrapposti (particolare forma ellittica); sette splendidi specchi in bronzo, di età classica, provenienti dalla necropoli di Lucifero a Locri; quindici testine votive da Medma (attuale Rosarno), raffiguranti divinità femminili: Persefone e Afrodite; frammenti marmorei e reperti fittili dalla necropoli di Canale Ianchina.
L’attività di restauro per i reperti fittili provenienti dalla necropoli di Canale Ianchina è stata curata dai funzionari restauratori del MArRC: Virgilio Vecchio, Barbara Fazzari ed Enzo Fazzari, in collaborazione con le tirocinanti Caterina Arena e Alessandra Milea. Gli altri reperti sono stati restaurati dai professionisti della società cooperativa C.B.C. – Conservazione Beni Culturali di Roma; in particolare: Anna Arcudi, con Giulia Toppan e Ilenia De Leo, con la direzione dei lavori del funzionario architetto del MArRC Elena Nicolò. Responsabile unico del procedimento: il funzionario restauratore Irene Spuri.
Il direttore del MArRC e curatore della mostra, Carmelo Malacrino, commenta: «Questa nuova mostra, che accoglierà tutti i visitatori al loro ingresso al MArRC, assume un significato tutto particolare. Lo stesso titolo, che dal greco si può tradurre con “amicizia” nel senso più ampio del termine, evidenzia il significato dei rapporti tra le attività del Museo e le azioni di mecenatismo da parte di soggetti esterni particolarmente sensibili alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Sin dalla riapertura del Museo nel 2016 – continua il direttore – si è inteso promuovere, accanto alla conoscenza degli straordinari reperti archeologici esposti nelle sale, anche le varie attività che si svolgono negli uffici e nei suoi laboratori per lo studio e la conservazione delle collezioni esposte o collocate nei depositi. Già con la mostra “A nuova vita. Restauri al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria”, nel 2017, si era deciso di proporre un’esposizione costruita a “filo doppio”: da un lato, presentare per la prima volta al pubblico tanti reperti archeologici fino ad allora conservati nei magazzini; dall’altro, valorizzare l’attività condotta nel laboratorio di restauro del Museo, che nel solo biennio 2016-2017 contava già oltre 250 opere restaurate. Con questa mostra – prosegue Malacrino – a quel “filo doppio” si aggiunge oggi una perla, che risplende della generosità dei primi mecenati che, credendo nel progetto gestionale del Museo, hanno voluto offrire un proprio contributo, sostenendo una serie di interventi volti al restauro e alla valorizzazione delle collezioni. Si tratta di realtà imprenditoriali, associazioni ed enti molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla sensibilità di investire in cultura, partecipando concretamente alla conservazione del patrimonio».
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è un istituto “giovane” nel campo dell’Art Bonus, istituito nel 2014. Ha iniziato a operare nell’elaborazione di progetti da proporre a forme di mecenatismo culturale soltanto dal 2017, ma in pochi anni è giunto a contare 21 progetti, di cui ad oggi ben 14 già interamente finanziati. Tutti i progetti sono pubblicati sul portale www.artbonus.gov.it.
Nell’esposizione, che porta il nome dell’“amicizia”, saranno presentati i primi interventi relativi a oltre 40 piccole e grandi opere appena restaurate grazie alle elargizioni di Associazione Culturale “Giovanni Bovio” di Reggio Calabria, Azienda agricola Tenuta Morano di Cittanova, C.O.A.B. – Cooperativa ortofrutta di Corigliano Calabro, Confagricoltura Calabria, Confindustria Reggio Calabria – Giovani Imprenditori, Gelateria Cesare di Reggio Calabria e SITdA – Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura.
«Questa esposizione – conclude Malacrino – assume anche il senso di una “restituzione” nei confronti dei nostri primi mecenati, costituita dall’impegno delle tante professionalità che al Museo hanno trasformato una elargizione liberale nel restauro di opere da studiare, valorizzare e consegnare alle prossime generazioni».